L’aglio rosso di Sulmona è un tipo di aglio tra i più pregiati d’Italia con un’ aroma particolarmente intenso. E’ diverso dall’aglio comune per colore e dimensione e ha un leggero sapore piccante. Risulta avere il più alto contenuto di oli essenziali sia nel bulbo sia negli scapi fiorali. 

Si caratterizza per l’elevata conservabilità (anche un anno, se tenuto in luogo asciutto) ma soprattutto per l’aroma particolarmente intenso. Particolarmente adatto per l’utilizzazione degli estratti in campo farmaceutico ed erboristico per le sue importanti proprietà farmacologiche e antibiotiche, per la presenza dell’allicina.

Ha proprietà disinfettanti  per l’apparato digerente e respiratorio e ostacola la formazione dei radicali liberi, svolgendo un’importante azione antitumorale; è utilissimo per chi soffre di ipertensione e colesterolo alto.

Dove si produce

E’ prevalentemente coltivato nei territori della Valle Peligna che circondano Sulmona (Aq), Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Corfinio, Introdacqua, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Popoli, Pratola Peligna, Prezza, Raiano, Roccacasale, Vittorito.

Come gustarlo

E’ impiegato in massima parte per il consumo fresco ma innumerevoli sono i suoi utilizzi in tanti piatti tradizionali della cucina abruzzese. Squisite ricette tradizionali sono connotate dalla presenza dei suoi bulbi e scapi floreali, chiamati anche “tolle”, “zolle” o “crastetelli che somigliano ad asparagi con un diverso e inconfondibile sapore.

Eventi

La Sagra dell’Aglio Rosso di Sulmona, che si svolge solitamente il secondo fine settimana di Luglio, è la manifestazione principe di  Campo di Fano, frazione di Prezza (Aq).

La manifestazione nel corso degli anni ha acquistato sempre maggiore importanza sino a diventare un appuntamento da non perdere per produttori, operatori commerciali, esperti di alimentazione, tecnici, autorità e rappresentanti del mondo agricolo, oltreché per tanta gente proveniente da tutta la regione per divertirsi e gustare le varie specialità a base di aglio rosso.

Curiosità

In passato era tradizione far indossare una collana d’aglio ai più piccoli per guarire dai parassiti intestinali. Corone d’aglio erano sistemate dietro gli usci delle case per tenere lontane le streghe.

La leggenda racconta che  il dio Ermes lo diede in dono ad Ulisse per resistere alle lusinghe della maga Circe.

Storia

La Valle Peligna è terra di antica tradizione agricola, raccontata da Publio Ovidio Nasone, poeta sulmonese dell’era augustea (Amores, lib. II, 15. vv. 8-10). Una delle prime testimonianze letterarie sulla coltivazione dell’aglio in Valle Peligna risale alla prima metà dell’800 con Panfilo Serafini che documenta, tra l’altro, il commercio di aglio.

Anche Teodoro Bonanni, a fine ‘800, parla di questa coltivazione nel libro Le antiche industrie della provincia dell’Aquila (1888). Documenti d’archivio risalenti al 28 luglio 1917 in piena guerra mondiale, attestano quanto fosse già avanzato il commercio e l’esportazione dell’aglio tanto da costringere il comune a emettere un’ordinanza  per disciplinarlo.

Nello stesso anno Viani pubblica il suo Trattato di Orticoltura nel quale parla di aglio rosso, definendolo “varietà pregiata, sia per la precocità sia per la larghezza della sua testa di colore rosso vinoso”, e sul manuale del Gorini del 1977.

La coltivazione dell’aglio, si legge ciò che è valido ancora oggi: “il Rosso di Sulmona è molto richiesto all’estero data la sua precocità e le dimensioni notevoli della testa”. Infine sul Manuale dell’Agronomo (Reda, 1980) si legge che il gruppo varietale dell’aglio a bulbo rosa comprende il pregiato Rosso della provincia dell’Aquila.

Pin It on Pinterest

Share This